Contributi imprese per investimento sanitario
È innegabile che l’emergenza epidemiologica da Coronavirus abbia modificato il modo di vivere e, soprattutto, di lavorare. Per il momento, ha preso piede lo smart work, rivoluzionando il modo di approcciarsi all’attività lavorativa in maniera più flessibile, ma soprattutto più sicura dal punto di vista sanitario.
Tuttavia, non per tutti i mestieri è fattibile agire per via telematica, di conseguenza le imprese sono state costrette dall’emergenza a rivedere i provvedimenti riguardanti la sicurezza sul lavoro. Provvedimenti principalmente per prevenire il rischio di contagio che, se applicati, possono usufruire delle due agevolazioni per le imprese previste dal Decreto Cura Italia.
Per le imprese che effettuano interventi per prevenire il contagio, è prevista l’erogazione, tramite Invitalia, di contributi per l’acquisto di dispositivi e altri strumenti di protezione individuale. Inoltre, per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro, è previsto un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute in merito nel 2020.
Per sostenere questi investimenti, è stato stabilito un investimento pari a 100 milioni di euro, divisi al 50-50% tra i contributi per i dispositivi di protezione e la sanificazione degli ambienti.
Contributi per le mascherine
La misura d’incentivo prevista nell’art. 43 del Decreto Cura Italia, relativa all’acquisto di dispositivi e strumenti di protezione individuale, ammonta quindi a 50 milioni di euro.
I contributi, erogati tramite Invitalia, saranno messi a disposizione dall’Inail a valere sulle risorse già programmate nel bilancio di previsione 2020. L’istituto dev’essere lo stesso utilizzato per il finanziamento dei progetti per la sicurezza sul lavoro (art. 11, comma 5, del D.Lgs. n. 81/2008).
Attualmente non si conoscono nel dettaglio le modalità d’accesso al contributo. Probabilmente saranno definite con apposito provvedimento, anche se la disposizione non lo prevede espressamente. Attendiamo il Decreto Aprile per maggiori informazioni.
Sanificazione degli ambienti di lavoro
L’agevolazione contenuta nell’art. 64 prevede un credito d’imposta, riconosciuto per il periodo d’imposta 2020, per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro.
Il bonus viene concesso nella misura del 50% a fronte delle spese sostenute, con un tetto di 20mila euro (su 50 milioni di stanziamento), e può essere richiesto dai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione.
In attesa dell’apposito decreto del Ministro dello Sviluppo Economico da emanare assieme al Ministro dell’Economia e delle Finanze, che definisca nel dettaglio le misure applicative, esaminiamo l’agevolazione.
Da chi può essere richiesto il credito?
La norma parla di soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione. Di conseguenza, si ritiene che il credito d’imposta possa essere fruito da tutte le imprese (indipendentemente dalla natura giuridica, dimensione, settore, regime contabile), nonché dai lavoratori autonomi.
L’agevolazione è di tipologia temporanea, valida solo per il periodo d’imposta 2020
Nel periodo relativo di vigenza dell’agevolazione, l’imputazione delle spese dovrebbe avvenire secondo le regole generali di competenza fiscale, previste dall’articolo 109 del TUIR. Ai sensi di questo, i corrispettivi delle prestazioni di servizi si considerano conseguiti, e le spese di acquisizione dei servizi si considerano sostenute alla data in cui le presentazioni sono ultimate.
Le disposizioni attuative dovranno chiarire se il credito di imposta sarà fruibile automaticamente o previa domanda.
Agevolazioni in sintesi
Contributi per le mascherine
- Riferimento normativo: Ddl Cura Italia – Articolo 43
- Soggetti beneficiari: imprese
- Spese ammissibili: acquisto di dispositivi e altri strumenti di protezione individuale
- Contributo: non definito
- Risorse stanziate: 50 milioni di euro
Credito di imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro
- Riferimento normativo: Ddl Cura Italia – Articolo 64
- Soggetti beneficiari: soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione
- Spese ammissibili: spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro
- Contributo: 50% dell’importo delle spese, nel limite massimo di 20mila euro
- Risorse stanziate: 50 milioni di euro