Inclusione di Resto al Sud nel Decreto Rilancio
Il programma Resto al Sud, che a febbraio aveva visto un’ampliamento dei territori inclusi, è stato incluso nel Decreto Rilancio.
L’articolo 245, per salvaguardare la continuità aziendale e i livelli occupazionali ai fruitori, prevede misure di sostegno per i beneficiari del programma. A questo modo, l’art. 245 ha intenzione di far fronte anche alla crisi di liquidità scaturita dall’emergenza da COVID-19.
Chi ha ottenuto i bonus per Resto al Sud potrà accedere (nei limiti di quanto previsto dal comma 4, art. 245 del Decreto Rilancio) a un ulteriore contributo a fondo perduto. Esso sarà erogato a copertura del capitale circolante, nella misura stabilita dal Regolamento UE n. 1407/2013 della Commissione, pari a:
- 15mila euro per le attività di lavoro autonomo e libero professionali esercitate in forma individuale
- 10mila euro per ciascun socio fino ad un importo massimo di 40mila euro per ogni società
Come accedere ai bonus per Resto al Sud
Per avere accesso al contributo previsto dal Decreto Rilancio, occorre rispettare le seguenti condizioni:
- aver completato il programma di spesa finanziato da “Resto al Sud”;
- possedere i requisiti che attestino il corretto utilizzo delle agevolazioni e non trovarsi in una delle dieci condizioni che ne determinano la revoca totale o parziale;
- aver adempiuto agli oneri di restituzione delle rate del finanziamento bancario pari al 65% del finanziamento complessivo.
Il contributo aggiuntivo previsto viene erogato in un’unica soluzione da Invitalia, una volta effettuate le opportune verifiche. Il versamento sarà altresì contestualizzato alla erogazione della quota a saldo, ossia entro tre mesi dalla data di ultimazione del programma di spesa.
A chi è riservato
L’incentivo è riservato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 45 anni e finanzia attività produttive nei settori:
- industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- fornitura di servizi alle imprese e alle persone;
- turismo;
- attività libero professionali;
e che sia beneficiario del programma Resto al Sud, che favorisce la nascita e lo sviluppo di attività imprenditoriali e professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria).