Ripartenza 4 maggio 2020: fase 2
Il DPCM del 26 aprile, con valenza dal 4 maggio 2020 al 17 maggio 2020, segna la linea di demarcazione tra la Fase 1 della quarantena e la Fase 2.
I provvedimenti presi all’interno del decreto aprono a nuove libertà, ma pongono alcune limitazioni da rispettare per garantire la salute comune.
Ripartenze del 4 maggio 2020
Le ripartenze previste per il 4 maggio riguardano:
- i cantieri edili privati
- manifattura, tessile, moda
- commercio all’ingrosso
- fabbricazione di auto
- comparto del vetro
- fabbricazione di mobili
- estrazione mineraria da cave e miniere
- costruzione di edifici
- ingegneria civile
- lavori di costruzione specializzati
- attività degli studi di architettura d’ingegneria
- collaudi e analisi tecniche
- ingegneria civile (esclusi i codici 42.99.09 e 42.99.01 sospesi fino al 3 maggio dal DPCM 10 aprile)
- realizzazione di opere di pubblica utilità per l’energia elettrica e le telecomunicazioni
- costruzione di opere idrauliche
- attività d’installazione di impianti elettrici e idraulici
- cura e manutenzione del paesaggio
Edilizia e altre attività produttive
Le indicazioni riguardanti l’edilizia e le attività produttive sono state fornite da una comunicazione dei ministri Roberto Speranza, Stefano Patuanelli e Paola de Micheli alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese.
In questa comunicazione viene fornita la corretta interpretazione del DPCM del 26 aprile, così da evidenziare le attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale da autorizzare fin da subito.
Ecco un elenco delle autorizzazioni relative all’apertura di:
- Cantieri pubblici che realizzano opere contro il dissesto idrogeologico, edilizia residenziale pubblica, scolastica e penitenziaria.
Il personale impiegato nelle attività autorizzate non verrà sottoposto a limitazioni della mobilità.
- attività produttive e industriali (prevalentemente export) e cantieri per carceri, scuole, presidi sanitari, case popolari e difesa dal dissesto idrogeologico.
Spostamenti, parchi, sport e dispositivi per la prevenzione
Il nodo cruciale della Fase 2 riguarda gli spostamenti e le attività motorie, oltre all’utilizzo dei dispositivi di prevenzione come guanti e mascherine e la loro reperibilità.
Gli spostamenti:
- saranno consentiti all’interno della stessa Regione per motivi di lavoro, salute, necessità o visita ai parenti;
- consentiti fuori Regione per motivi di lavoro, salute, urgenza e per il rientro nella propria abitazione.
L’uso della mascherina chirurgica è obbligatorio sui mezzi e nei locali pubblici. Il prezzo è stato calmierato a 0,50 € da un’ordinanza della Protezione Civile.
È consentito l’accesso ai parchi pubblici rispettando la distanza di sicurezza, e con la regolamentazione degli ingressi alle aree gioco per i bambini. I Sindaci potranno precludere l’ingresso qualcosa non sia possibile far rispettare le norme di sicurezza.
Dal 4 maggio 2020 può ripartire l’attività motoria individuale (camminare, da soli o con i conviventi/figli) anche distante da casa, ma mantenendo la distanza di un metro. Via libera anche ad allenamenti dei professionisti per le discipline individuali.
Smart work, Home office, ferie e congedi
L’indicazione è di continuare a prediligere, dove possibile, lo smart work o l’home office, anche in assenza di accordi individuali. Se non possibile, è necessario assumere protocolli di sicurezza anti-contagio, nonché l’adozione di strumenti di protezione individuale là dove non sia possibile rispettare la giusta distanza interpersonale.
È raccomandata ancora la fruizione di periodi di congedo ordinario e ferie.
Attività commerciali al dettaglio
Al di fuori delle attività già autorizzate (generi alimentari, igiene, edicole, farmacie e parafarmacie, tabaccai, librerie, negozi di vestiti per bambini e neonati), le attività commerciali al dettaglio restano sospese assieme ai mercati fino al 18 maggio 2020.
È d’obbligo rispettare la distanza di un metro all’interno dei negozi, ma è consentita la ristorazione d’asporto, a patto di non consumare i prodotti nei locali e non sostare nelle vicinanze degli esercizi.
Rientri in Italia
Per chi rientra in Italia dall’estero, è obbligatorio rispettare un periodo di 14 giorni di isolamento fiduciario. Al vettore d’imbarco andrà consegnata una dichiarazione contenente motivi del viaggio e indirizzo della dimora dove osserverà l’isolamento, comunicando la propria presenza al dipartimento di prevenzione della Asl.
Riepilogo degli step di riapertura
- Lunedì 27 aprile 2020: sono state riaperte le attività produttive e industriali, prevalentemente votate all’export e i cantieri per carceri, scuole, presidi sanitari, case popolari e per la difesa dal dissesto idrogeologico;
- Lunedì 4 maggio 2020: riapertura dei cantieri edili, con industria del tessile e della moda. Possibilità di spostarsi per recarsi dai propri parenti/familiari/affetti, senza assembramenti o pernottamento. Ammesso lo sport all’aperto e allenamento da soli o a due metri di distanza.
- Lunedì 18 maggio 2020: riapertura dei negozi di vendita al dettaglio (abbigliamento, calzature, ecc.) con distanziamento e dispositivi di protezione.
- Lunedì 1 giugno 2020: riapertura di bar e ristoranti, con dispositivi di protezione per il personale e divieto di sostare al bancone.
Autocertificazione
Il nuovo modello di autocertificazione è disponibile sul sito del Ministero dell’Interno: qui.
I protocolli allegati
Allegati al DPCM, sono contenuti una serie di documenti molto importanti:
- Il protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 aggiornato al 24 aprile 2020;
- Il protocollo condiviso di regolamentazione per li contenimento della diffusione del Covid-19 nei cantieri;
- Il protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del Covid-19 nel settore del trasporto e della logistica;
- Le linee guida per l’informazione agli utenti e le modalità organizzative per il contenimento della diffusione del Covid-19 in materia di trasporto pubblico;
- Scheda sui principi per il monitoraggio del rischio sanitario.