Ricerca e sviluppo: credito d’imposta 2020
Il 2020 si è aperto con numerose novità sul piano fiscale (come le misure di sconto per il reddito d’impresa florovivaistica o l’esenzione dall’obbligo di controllo fiscale per le imprese d’appalto), tra queste le nuove normative per il credito d’imposta ricerca e sviluppo.
Le aziende e le imprese intenzionate a investire in attività innovative quali: ricerca, sviluppo, ecologia, innovazione tecnologica 4.0, potranno utilizzare il credito d’imposta in compensazione, in tre quote annuali di pari importo, dal momento di decorrenza dal periodo d’imposta seguente a quello di maturazione.
Per poterne usufruire, l’impresa dovrà munirsi della certificazione relativa al sostenimento delle spese ammissibili e la loro corrispondenza alla documentazione contabile. La certificazione dovrà essere rilasciata dal soggetto responsabile della revisione legale dei conti, da un revisore legale, o da una società di revisione legale (per le imprese non obbligate alla revisione legale dei conti, a cui sarà riconosciuto un importo massimo di 5mila euro per le spese d’obbligo di certificazione).
Assieme alla documentazione, così da semplificare i controlli, le imprese beneficiarie sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica comprensiva di finalità, contenuti e risultati ottenuti delle attività svolte in ogni periodo d’imposta.
Credito d’imposta: variazioni previste
A differenza dei precedenti anni, il credito d’imposta dipende dalla spesa del personale o dai contratti di lavoro, mentre la misura dell’agevolazione muta a seconda della tipologia d’investimento.
Per l’ambito della ricerca e sviluppo delle attività di ricerca fondamentale, industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico o tecnologico, il credito concesso sarà pari al 12%, con un tetto massimo di 3 milioni di euro.
Differente per i nuovi ammessi a usufruire dell’agevolazione: le imprese dei settori tessile e moda, specializzate nell’innovazione del design del Made in Italy, avranno accesso a un credito d’imposta per l’innovazione tecnologica nel settore produttivo pari al 6%, fino a 1,5 milioni di euro.
Per le imprese intenzionate a investire sull’innovazione tecnologica finalizzata alla realizzazione di prodotti o processi di produzione per raggiungere obiettivi d’innovazione digitale 4.0, o di transizione ecologica in pieno boom di green economy, è disponibile un credito d’imposta del 10%, con tetto massimo di 1,5 milioni di euro.
Ad oggi, non si hanno ancora informazioni sulle modalità per richiedere il credito.